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codesta casa, per potervelo riportare quando te lo comanderò.»

Il sultano si alzò allo spuntar dell’aurora, per recarsi a presiedere al consiglio, ma impaziente di sapere che cosa farebbe Abu Hassan nel palazzo del califfo, poichè ben dubitava che veniva colà trasportato durante il di lui sonno, e promettevasene grande divertimento.


NOTTE CCXC


— Sire, il califfo, seguito dallo schiavo carico di Abu Hassan, uscì dalla casa, ma senza chiuderne la porta come questi ne lo aveva pregato, facendolo a bella posta. Giunto al palazzo, vi entrò da una porticella segreta, e fattosi sempre seguire dallo schiavo fino al proprio appartamento, dove tutti gli officiali di camera lo aspettavano: — Spogliate quell’uomo,» disse loro, «ed adagiatelo nel mio letto; vi manifesterò poscia le mie intenzioni. —

«Gli ufficiali spogliarono Abu Hassan, lo rivestirono dell’abito da notte del califfo e lo misero in letto, secondo i di lui ordini. Niuno era coricato nel palazzo: Aaron si fece venire davanti tutti gli altri ufficiali e tutte le dame, e giunti che furono alla sua presenza: — Voglio,» disse loro, «che tutti quelli, i quali sono soliti assistere al mio alzarsi, non manchino di venire domattina presso quest’uomo che vedete coricato sul mio letto, e che ciascuno faccia con lui, quando si sveglierà, le stesse cerimonie che osservanti ordinariamente con me. Voglio inoltre che gli si usino i medesimi riguardi come per la mia propria