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NOTTE CCLXXXVII
STORIA
DEL DORMIENTE SVEGLIATO.
— Sotto il regno del califfo Aaron-al-Raschid viveva in Bagdad un facoltoso mercante, la cui moglie era già vecchia. Avevano un unico figliuolo, chiamato Abu Hassan, dell’età circa di trent’anni, stato allevato nella massima astinenza di tutto.
«Il mercante morì, ed Abu Hassan, trovatosi solo erede, andò al possesso delle immense dovizie dal padre accumulate durante la sua vita con molta economia e tenacità negli affari. Il figlio, di viste ed inclinazioni diverse, ne fece anche un uso affatto diverso. Siccome il genitore non avevagli, durante la sua gioventù, dato altro denaro fuor di quanto precisamente bastava al giornaliero vitto, ed avendo egli perciò sempre invidiato quei giovani dell’età sua che non ne mancavano, nè astenevansi da alcuno de’ piaceri ai quali la gioventù pur troppo facilmente si abbandona, risolse di segnalarsi a sua volta, facendo spese proporzionate ai beni di cui fortuna avevalo allora favorito; divise, a tal uopo, le sue facoltà in due parti: impiegò l’una nell’acquisto di terre e di case in città, colle quali si costituì una rendita bastante per vivere comodamente, proponendosi di non toccare le somme che ne deriverebbero, ma bensì di accumularle mano mano che le riceveva; l’altra metà, che consisteva in una ragguardevol somma in contanti, venne da lui destinata a riparare il tempo che egli credeva aver perduto sotto il duro regime nel quale avevalo il padre tenuto fino alla morte; ma si