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schiavi, e dissegli all’orecchio: — Fratello, ho un secreto importante da palesare alla principessa Piruzè; non potrei, col vostro mezzo, essere introdotto nel suo appartamento? — Se il segreto,» rispose lo schiavo, «riguarda il principe Kodadad, oso promettervi che oggi stesso avrete da lei l’udienza che desiderate; ma se tal segreto non lo risguarda, è inutile che cerchiate di farvi presentare alla principessa, non occupandosi ella che di suo figlio, e non volendo udir parlare di verun’altra cosa. — È appunto del suo caro figlio ch’io voglio parlarle,» rispose il chirurgo. — Se così è,» soggiunse lo schiavo, «seguiteci al palazzo, e ben presto le parlerete. —

«In fatti, tornata Piruzè nel suo appartamento, lo schiavo le disse che uno sconosciuto aveva qualche cosa da comunicarle risguardante Kodadad. Appena ebbe quegli pronunciate tali parole, che Piruzè dimostrò una viva impazienza di vedere lo sconosciuto; lo schiavo lo introdusse allora immediatamente nel gabinetto della principessa, la quale, allontanate tutte le donne ad eccezione di due, per le quali non aveva segreti, tostochè vide il chirurgo, gli domandò ansiosa quali nuove avesse a recarle di Kodadad. — Signora,» rispose il chirurgo, dopo essersi prosternato col volto fino a terra, «debbo raccontarvi una lunga storia, e cose che senza dubbio vi sorprenderanno.» Allora le fece il particolareggiato racconto di tutto l’accaduto fra Kodadad ed i suoi fratelli, ed essa l’ascoltò con avidissima attenzione; ma quando venne a parlare dell’assassinio, quella tenera madre, quasi si fosse sentita trapassare da’ medesimi colpi, cadde svenuta. La soccorsero le due donne prontamente, e fattile riprendere i sensi, continuò il chirurgo la sua relazione. Terminato ch’ebbe, la principessa gli disse: — Andate a trovare la principessa di Deryabar, ed annunziatele che il re subito la riconoscerà per sua nuora; quanto