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desiderarne il possesso; ma conosco troppo la fragilità dell’umana natura per offendermene, e sono contento del suo ritegno. Ecco, questa è la nona statua che gli destinava: essa è più rara e preziosa delle altre. Principe,» proseguì, volgendosi ad Alasnam, «vivete felice con questa giovane dama; dessa è vostra sposa, e se volete che vi conservi pura e costante fede, amatela sempre, ma amatela unicamente. Non le date alcuna rivale, ed io rispondo della sua fedeltà.» A tali parole, il re de’ Geni disparve, e Zeyn, incantato della sua giovane sposa, celebrò nel giorno stesso il matrimonio, la fece proclamare regina di Balsora, e questi due sposi, sempre fedeli, sempre amorosi, passarono lietamente insieme gran numero d’anni.»
Non appena la sultana delle Indie ebbe finita la storia del principe Zeyn Alasnam, che chiese licenza di cominciarne un’altra; avendogliela Schahriar concessa per la prossima notte, stando allora il giorno per comparire, quella principessa cominciò di tal guisa il racconto:
NOTTE CCLXXXII
STORIA
DI KODADAD E DE’ SUOI FRATELLI.
— Sire, quelli che scrissero la storia del regno di Diarbekir, riferiscono che nella città di Harran regnava una volta un monarca splendido e potente, il quale non amava meno i suoi sudditi che non ne fosse amato. Aveva mille virtù, e non gli mancava, per es-