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immagine. Puro e terso si conserverà il cristallo se la donzella sia casta; e se, per lo contrario, si appanna, sarà certissimo segno che non sarà stata sempre saggia od almeno avrà desiderato di cessare d’esserlo. Non dimenticar dunque il giuramento che mi facesti; mantienlo da uomo d’onore, altrimenti ti costerà la vita, qualunque sia il mio affetto per te.» Il principe protestò nuovamente che manterrebbe esattamente la sua parola.

«Allora il re de’ Geni gli mise in mano uno specchio, dicendogli: — O figlio mio! puoi andartene quando ti piaccia; ecco lo specchio del quale dovrai servirti.» Zeyn e Mobarec s’accommiatarono dal re dei Geni ed inoltraronsi verso il lago. Il barcaiuolo dalla testa d’elefante venne alla lor volta colla sua nave, e presili, li depose all’altra riva nella stessa guisa di prima. Raggiunsero quindi il loro seguito, e tornarono al Cairo.

«Il principe Alasnam vi riposò alcuni giorni in casa di Mobarec, dopo i quali gli disse: — Partiamo per Bagdad; andiamo a cercarvi una fanciulla pel re de’ Geni. — Come, non siamo al Gran Cairo?» rispose Mobarec; «non vi troveremo belle fanciulle? — Avete ragione,» riprese il principe; «ma come faremo ad iscoprire dove si trovano? - Non vi affannate per questo, o signore,» ripigliò Mobarec; conosco una vecchia destrissima, che voglio incaricare di questa faccenda; essa se ne disimpegnerà benissimo. —

«Infatti, la vecchia ebbe la destrezza di far vedere al principe un gran numero di bellissime fanciulle trilustri; ma quando, dopo averle guardate, consultava il suo specchio, la fatal pietra di paragone della loro virtù, il cristallo sempre appannavasi. Tutte le ragazze della corte e della città, che trovavansi nel decimoquinto anno, subirono l’esame l’una dopo l’altra, e mai il cristallo si conservò puro e netto.