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saggia e prudente, aveva varie volte tentato indarno di arrestare il corso delle prodigalità e dei disordini del figliuolo, dimostrandogli che se non cangiava condotta, non solo dissiperebbe le ricchezze, ma si alienerebbe eziandio l’animo dei popoli, e sarebbe causa d’una rivoluzione che costerebbegli forse la corona e la vita. Poco mancò che quanto la donna avea predetto, non accadesse: i popoli cominciarono a mormorare contro il governo, e le mormorazioni sarebbero state infallibilmente seguite da una rivolta generale, se la regina non avesse avuta la destrezza di prevenirla; questa principessa, informata della cattiva disposizione delle cose, ne avvertì il re, il quale, lasciatosi finalmente persuadere, affidò il ministero a saggi vecchi, che ben seppero ritener i sudditi ne’ limiti del dovere.

«Intanto Zeyn, vedendo consumate tutte le sue dovizie, si pentiva di non averne fatto miglior uso, e caduto in una melanconia mortale, nulla valeva a consolarlo. Una notte, vide in sogno un venerabile vecchio, il quale, inoltrandosi verso di lui, gli disse in aria ridente:

«— O Zeyn! sappi non esservi dolore che seguito non sia da allegrezza: nessuna disgrazia che non tragga seco qualche gioia. Se vuoi vedere il fine della tua afflizione, alzati, parti per l’Egitto, vanne al Cairo: una grande fortuna colà ti aspetta. —

«Il principe, svegliandosi, rimase colpito da quel sogno, e ne parlò seriamente alla regina sua madre, la quale non fece che riderne. — Che! vorreste, o figlio,» gli diss’ella, «andar in Egitto sulla fede di questo bel sogno? — Perchè no, o signora?» rispose Zeyn; «credete voi che tutti i sogni siano chimerici? No, no, ve ne sono di misteriosi. I miei precettori mi hanno raccontato mille storie che non mi permettono