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se ne volevano scusare; ma siccome Behram aveva parlato alla regina nel giardino, e notata la fontana: — Andate ad approdare davanti al giardino del palazzo,» riprese; «scavalcate il muro, che non è molto alto, e troverete acqua bastante nella vasca che sta in mezzo al giardino. —

«Andarono i marinai ad approdare al luogo indicato da Behram; e caricatosi ciascheduno d’un barile sulle spalle, sbarcarono e scavalcarono facilmente il muro. Accostatisi alla fontana, scorgendo un uomo sdraiato che dormiva sulla sponda, gli si appressarono, e lo riconobbero per Assad. Si divisero; e mentre alcuni empivano parecchi barili d’acqua col minore strepito possibile, senza perdere il tempo a riempirli tutti, gli altri circondarono il giovane, e l’osservarono per arrestarlo nel caso che si destasse. Egli ne diè loro tutto il comodo; e quando i barili furono pieni e caricati sulle spalle di quelli che dovevano portarli, gli altri s’impossessarono di lui, e lo condussero via senza dargli tempo di risensare; lo fecero passare al di sopra del muro, ed imbarcatolo coi barili; facendo forza di remi, lo trasportarono al bastimento. Giunti che furono presso a questo: — Capitano,» gridarono con grandi schiamazzi di gioia, «fate suonare i pifferi ed i tamburi; vi riconduciamo il vostro schiavo. —

«Behram, il quale non giungeva a comprendere come i suoi marinai avessero potuto trovare e riprendere Assad, e che non poteva nemmen vederlo nella scialuppa, a cagione della notte, aspettò con impazienza che fossero saliti a bordo, per chieder loro cosa intendessero di dire; ma quando se l’ebbe veduto davanti agli occhi, non potè contenere il giubilo, e senza informarsi come fossero riusciti a fare una sì bella cattura, lo fece subito riporre alla catena; e ritirata con tutta sollecitudine la scialuppa