Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
177 |
mento che gli ho fatto: lo credo equo abbastanza per non imputarlo se non alla necessità del mio dovere. —
«Le nozze furono celebrate nel palazzo della città degl’Incantesimi, con una solennità tanto maggiore, in quanto che tutti gli amanti della regina maga, i quali avevano ripreso la primitiva forma, al momento in cui ebb’ella cessato di vivere, ed erano venuti a farne i più vivi ringraziamenti a Gulnara, al re di Persia ed a Saleh, vi assistettero; erano tutti figli di re, o principi, o di qualità distintissima.
«Finalmente lo zio di Beder condusse il re di Samandal al di lui regno, e lo ristabilì nel possesso de’ suoi stati. Il re persiano, al colmo dei propri voti, partì e tornò alla capitale della Persia, colla regina Gulnara, Farasse e le principesse; quest’ultime vi rimasero finchè il re Saleh venne a riprenderle e ricondurle nel suo regno sotto le onde del mare.»
Scheherazade finì di tal guisa la storia del re di Persia. Il sultano delle Indie avevala ascoltata con molto diletto, talchè accordò senza difficoltà alla sultana sua sposa il permesso di cominciarne un’altra. Ma già spuntava l’alba, e Schahriar fu costretto di aspettar la notte seguente per udire la nuova storia che la consorte promise di narrargli.