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Poi, cercherò di rendervi più importanti servigi. Andate dunque, e non perdete tempo.» Volea Amgiad replicare; ma il gran scudiere non glielo permise, e lo costrinse ad andar a trovare la donna.

«Amgiad fu appena rientrato nella sala, che capitarono gli amici invitati dal grande scudiere; li pregò questi cortesemente a volerlo scusare se in quel giorno non li riceveva, facendo loro intendere che ne approverebbero la cagione, quando ne li avrebbe all’indomani informati. Allorchè se ne furono iti, egli uscì, ed andò a vestirsi da schiavo.

«Il principe Amgiad tornò presso alla dama col cuore contentissimo perchè il caso condotto avesselo in un luogo appartenente ad un signore di sì alta condizione, ed il quale trattavalo con tanta gentilezza. Rimettendosi a tavola: — Signora,» le disse; «vi chieggo mille perdoni della mia inciviltà e del malumore che provo per l’assenza del mio schiavo; il mariuolo me la pagherà, e gli farò vedere se deve starsene tanto tempo fuor di casa.

«— Ciò non v’inquieti,» ripigliò la dama; «tanto peggio per lui: se commette falli, dovrà scontarli. Non pensiamo più a lui, pensiamo soltanto a star allegri. —

«Continuarono a star a mensa con tanto maggior diletto in quanto che Amgiad non era più inquieto, come prima, di quello che sarebbe accaduto per l’indiscrezione della dama; la quale non doveva sforzare la porta quand’anche la casa avesse appartenuto al giovane. Questi non fu meno di buon umore della donna, e si dissero mille piacevolezze, bevendo più che non mangiassero, fino all’arrivo di Bahader, travestito da schiavo.

«Questi entrò come uno schiavo mortificatissimo al vedere che il padrone trovavasi già in compagnia; mentr’egli tornava così tardi, e si gettò a’ suoi piedi