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«Terminando: — Sire,» soggiunse la principessa, «sebbene nella nostra religione le donne non siano molto contente della libertà che hanno i mariti di prendere più mogli, tuttavia, se vostra maestà acconsente di dare la principessa Haiatalnefus, sua figliuola, in matrimonio al principe Camaralzaman, io le cedo di buon cuore il grado e la qualità di regina, che le appartengono di diritto, e mi contento del secondo posto. Quand’anche tal preferenza non le appartenesse, non lascerei di accordargliela, dopo l’obbligazione grande che le debbo, d’avermi con tanta generosità serbato il segreto. Se vostra maestà se ne rimette al di lei consenso, io l’ho già avvertita in proposito, e garantisco che sarà contentissima. —

«Il re Armeno ascoltò con ammirazione il discorso della principessa; e quand’ebbe finito: — Figliuol mio,» diss’egli, volgendosi al principe Camaralzaman, «poichè la principessa Badura, vostra moglie, ch’io aveva finora risguardata come mio genero per un inganno, del quale non posso lagnarmi, mi assicura di voler dividere con mia figliuola il vostro letto, più non mi resta se non di sapere se voi pure acconsentite a sposarla, e se accettar volete la corona che la principessa Badura meriterebbe di portare per tutta la vita, se non preferisse deporla per amor vostro. — Sire,» rispose Camaralzaman, «benchè grande sia il mio desiderio di rivedere il re mio padre, le obbligazioni che professa a vostra maestà ed alla principessa Haiatalnefus sono tante e tali, ch’io non posso nulla negarle. —

«Camaralzaman fu proclamato re, ed ammogliatosi nel medesimo giorno con grande magnificenza, rimase soddisfattissimo della bellezza, dello spirito e dell’amore della principessa Haiatalnefus.

«In seguito, le due regine continuarono a vivere insieme colla medesima amicizia e l’unione stessa di