Pagina:Le mille e una notti, 1852, I-II.djvu/720


306

glio, dove cenarono, e dormirono fin verso mezzanotte. Allora Marzavan, svegliatosi pel primo, destò pure il principe, lasciando quieti i servitori, e lo pregò di dargli il suo abito e prenderne un altro, che un palafreniere aveva portato. Montarono ambedue sui destrieri di ricambio che vennero loro condotti; e quando Marzavan ebbe preso un cavallo dei palafrenieri per la briglia, si posero in viaggio, correndo a spronbattuto.

«Allo spuntare del giorno, due cavalieri trovaronsi in una selva, in un sito ove la strada dividevasi in quattro. Quivi Marzavan pregò il principe di aspettarlo un momento; ed entrato nella foresta, vi scannò il cavallo del palafreniere, lacerò l’abito che il principe aveva spogliato, lo tinse di sangue, e raggiunto il giovine, lo gettò in mezzo alla strada là dove si divideva.

«Il principe Camaralzaman chiese a Marzavan quale fosse il suo pensiero, e questi rispose: — Principe, appena il re vostro padre vedrà stasera che voi non tornate, oppure avrà udito dai palafrenieri che noi siamo partiti senza di loro mentre dormivano, non mancherà di mandar emissari ad inseguirci. Quelli che verranno da questa parte, trovando quest’abito insanguinato, non dubiteranno che qualche fiera non vi abbia divorato, e ch’io non sia fuggito per timore della sua collera. Il re, che non vi crederà più al mondo, dietro il loro rapporto, cesserà necessariamente da ogni ricerca, e ci lascerà tempo di continuare il nostro viaggio senza tema d’essere inquietati. La precauzione in vero è un po’ violenta, dando così d’improvviso la crudel nuova della morte del figlio ad un padre che l’ama con tal passione; ma la gioia del re vostro padre sarà tanto più maggiore quando vi saprà vivo e contento. — Bravo Marzavan,» ripigliò Camaralzaman, «non posso se