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trattavansi come fratello e sorella, anche dopo che la loro alquanto avanzata età n’ebbe necessitata la separazione.

Fra le varie scienze, onde aveva Marzavan coltivato l’intelletto fin dalla più tenera giovinezza, la sua inclinazione avevalo portato specialmente allo studio dell’astrologia giudiziaria, della geomanzia (1) ed altre scienze occulte, e vi si era reso abilissimo. Non contento delle cose imparate da’ suoi maestri, erasi messo a viaggiare appena si sentì la forza di poterne sopportare le fatiche. Non esisteva uomo celebre in veruna scienza od in verun’arte, ch’ei non fosse andato a visitare nelle città più remote, e cui non avesse frequentato tempo bastante per far tesoro di tutte le cognizioni che gli convenivano.

«Dopo un’assenza di parecchi anni, tornò in fine Marzavan alla capitale della China; e le teste tagliate e disposte in ordine che vide sulla porta per cui entrò, lo sorpresero all’estremo; appena entrato in casa sua, domandò per qual motivo vi fossero; e sopr’ogni altra cosa informossi della principessa, sua sorella di latte, che non aveva dimenticata. Siccome non si potè soddisfarlo sulla prima domanda senza comprendervi la seconda, seppe, con molto dolore, parte di quanto desiderava, aspettando che sua madre, nutrice della principessa, glie ne dicesse di più....»

Scheherazade mise in questo luogo fine al discorso per quella notte. E la seguente ripigliò in codesti sensi:

  1. È l’arte d’indovinare per via di punti a caso e con regole vane segnate in terra e sopra la carta, coi quali punti si descrivono certe linee, dal cui numero si traggono poi le desiderate conseguenze.