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«— Dico,» ripigliò di nuovo la principessa, «che un giovine, il più bello ed amabile che si possa immaginare, dormiva vicino a me questa notte; e che io l’accarezzai per molto tempo, facendo ogni sforzo per risvegliarlo, senza potervi riuscire: vi domando dov’è.

«— Principessa,» ripigliò la nutrice, «senza dubbio lo fate per divertirvi di noi. Vorreste alzarvi? — Parlo da senno,» tornò a dire la fanciulla, «e voglio sapere dov’è. — Ma, principessa,» insistette la nutrice, «voi eravate sola quando vi mettemmo a letto ier sera, e nessuno è certo entrato a dormire con voi, per quanto sappiamo, le vostre donne ed io. —

«La principessa della China perdette la pazienza; prese la nutrice pel collo, e dandole schiaffi e pugni: — Me lo dirai una volta, vecchia strega?» sclamò; «o ti accoppo. —

«Fece la nutrice grandi sforzi per isfuggirle di mano, e riuscitavi finalmente, andò sul momento a trovare la regina della China, madre della principessa, presentandosele colle lagrime agli occhi e tutto livido il volto, con maraviglia della regina, la quale le chiese chi l’avesse ridotta in quello stato.

«— Madama,» disse la nutrice, «voi vedete il trattamento che m’ha fatto la principessa; e mi avrebbe ammazzata, se non le fossi fuggita di mano.» Le narrò poscia il motivo della sua collera e del suo trasporto, onde la regina non fu meno afflitta che maravigliata. — Voi vedete, o signora,» aggiunse ella terminando, «che la principessa ha proprio smarrito il cervello. Ne giudicherete da per voi, se vi prenderete l’incomodo di venirla a vedere. —

«Troppo interessata era la tenerezza della regina della China in ciò che aveva udito: laonde, fattasi seguire dalla nutrice, sul momento a trovare la sua figliuola…»