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veggo al par di voi tutte le conseguenze. Ma siete saggio e prudente, ed io approvo la risoluzione che formaste; così soltanto potrete sottrarvi agli avvenimenti funesti cui avete ragione di temere.» Dopo tal colloquio, alzatosi il gioielliere, prese commiato da Ebn Thaher....»

Scheherazade, vedendo comparire il giorno, rimise alla successiva notte la continuazione degli amori del principe di Persia colla favorita del califfo.


NOTTE CXCIX


— Sire,» proseguì Scheherazade, «prima che il gioielliere partisse, Ebn Thaher non mancò di scongiurarlo, per l’amicizia che entrambi li univa, di non dir nulla a nessuno di quanto avevagli confidato. — Non v’inquietate,» gli disse il gioielliere; «vi custodirò il segreto a rischio della vita. —

«Due giorni dopo quel colloquio, passò il gioielliere davanti alla bottega di Ebn Thaher, e vedendola chiusa, non dubitò che non avesse eseguito il disegno, del quale gli aveva parlato. Per accertarsene, domandò ad un vicino se sapeva perchè non fosse aperta; questi rispose di non saper altro, se non che Ebn Thaher era andato a fare un viaggio. Non gli occorse di più, e pensò subito al principe di Persia. — Misero principe;» disse fra sè, «qual dolore non sarà il vostro all’udire tal nuova! Per qual mezzo manterrete la vostra relazione con Schemselnihar? Temo non soccombiate di disperazione. Sento pietà di voi; e bisogna che vi compensi della perdita d’un troppo timido confidente. —

«L’affare, che lo aveva obbligato ad uscire, non essendo di molta conseguenza, lo trascurò pertanto, e ben-