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che il principe di Persia e Schemselnihar, malgrado il loro interesse a’ nascondere la reciproca intelligenza, si contenevano con sì poca discrezione, che ben poteva restare non troppo a lungo occulta; e ne trasse tutte le conseguenze che cavar ne doveva un uomo di buon senso. — Se Schemselnibar,» diceva egli tra sè, «fosse una dama comune, contribuirei con tutto il mio potere a renderla felice col suo amante; ma è la favorita del califfo, e non v’ha alcuno che possa impunemente intraprendere di piacere alla donna ch’egli ama. La sua collera cadrà in primo luogo sopra Schemselnihar: costerà quindi la vita al principe di Persia, ed io sarò involto nella sua disgrazia. Nonostante ho il mio onore, la mia quiete, la famiglia e le sostanze da conservare; è d’uopo adunque, mentre ancor lo posso, liberarmi da sì grave pericolo. —

«Tali pensieri l’occuparono tutto il giorno, e la mattina seguente si recò dal principe di Persia nel pensiero di tentare un ultimo sforzo onde persuaderlo a vincere la sua passione. In fatti, gli rappresentò quanto avevagli già detto: farebbe, cioè, molto meglio ad impiegare tutto il proprio coraggio nel distruggere la simpatia che sentiva per Schemselnihar, di quello che lasciarvisi trascinare; che quella passione era tanto più pericolosa, quanto più potente era il di lui rivale. — Insomma, signore,» soggiunse, «se volete darmi ascolto, non penserete se non a trionfare dell’amor vostro; altrimenti arrischiate di perdervi insieme a Schemselnihar, la cui vita vi deve premere ancor più della vostra. Vi do questo consiglio da amico, e qualche giorno me ne ringrazierete. —

Il principe ascoltò con molta impazienza Ebn Thaher; lo lasciò nondimeno favellare a piacimento, indi, prendendo anch’esso la parola: — Ebn Thaher,» gli disse, «credete voi ch’io possa cessar d’amare Schemselnihar, la quale mi corrisponde con tanta tenerezza? Ella