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fari, e mio fratello adempì ottimamente al suo impiego per ben vent’anni. Scorso tal tempo, il generoso Barmecida, oppresso dalla vecchiaia, morì, e non avendo lasciato eredi, tutti i suoi beni vennero confiscati a favore del principe. Mio fratello fu spogliato di tutti quelli che aveva accumulati; di modo che, vedendosi ridotto al primiero suo stato, si unì ad una carovana di pellegrini della Mecca, nell’idea di far quel pellegrinaggio assistito dalla loro carità. Per disgrazia, fu la carovana assalita e spogliata da un numero di Beduini (1) superiore a quello de’ pellegrini; mio fratello si trovò schiavo d’un Beduino, che lo bastonò per vari giorni onde costringerlo a riscattarsi. Schacabac gli protestò che lo maltrattava inutilmente. — Sono vostro schiavo,» gli diceva; «potete disporre di me a vostro talento; ma vi dichiaro che mi trovo nell’ultima miseria, e che non istà in poter mio di riscattarmi.» Mio fratello ebbe però un bell’esporgli tutta la sua povertà, procurando di placarlo colle lagrime; il Beduino fu inflessibile, e pel dispetto di vedersi frustrato d’una considerevole somma, sulla quale credeva poter contare, preso il coltello, gli tagliò le labbra per vendicarsi, con tale inumanità, della perdita che supponeva aver fatto.
«Aveva il Beduino una leggiadra moglie, e spesso, quando andava a fare le sue corse, lasciava mio fratello solo con lei. Allora la donna nulla tralasciava per consolarlo del rigore della schiavitù, e gli faceva conoscere di amarlo; ma egli non osava corrispondere alla di lei passione, nella tema di aversene a pentire, ed evitava di trovarsi solo con lei, quanto più essa cercava l’occasione d’essere sola con lui. Aveva
- ↑ Sono i Beduini tribù nomadi dell’Arabia che vivono nei deserti, accampati sotto le tende, e derubano le carovane quando queste non sono in grado di oppor resistenza.