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dirà: — Signore, sarebbe mai possibile che dubitaste della saggezza di mia figlia? Vi assicuro che l’ho sempre tenuta sotto i miei occhi, e che voi siete il primo che l’abbia veduta in viso. Cessate dal cagionarle sì grande mortificazione; fatele la grazia di guardarla, di parlarle, e rinvigorirla così, nella di lei buona intenzione di soddisfarvi in ogni cosa.» Tali parole non mi smoveranno; ciò vedendo, la suocera prenderà un bicchier di vino, e mettendolo in mano alla sua figlia, mia consorte: — Andate,» le dirà, «presentategli voi stessa questo bicchier di vino, forse non avrà la crudeltà di ricusarlo da una sì bella mano.» Verrà mia moglie col bicchiere, restando in piedi e tutta tremante a me davanti; ma al vedere che non volgerò gli occhi dalla sua parte e persisterò a sprezzarla, mi dirà colle lagrime agli occhi: — Cuor mio, mia cara anima, mio amabile signore, vi scongiuro, pei favori dei quali il cielo vi colma, di farmi la grazia di ricevere questo bicchier di vino dalla mano dell’umilissima vostra serva.» Io mi asterrò ancora dal guardarla e di risponderle. «Mio diletto sposo,» continuerà ella, raddoppiando le lagrime ed accostandomi il bicchiere alle labbra, «io non cesserò se non abbia da voi, ottenuto che beviate.» Allora, stanco delle sue preghiere, le volgerò uno sguardo terribile, e le darò un buono schiaffo, respingendola con tal vigore col piede, che andrà a cadere ben lungi dal sofà. —

«Era mio fratello tanto assorto nelle sue chimeriche visioni, che rappresentò col piede l’azione quasi stata fosse reale, e per disgrazia colpi sì forte nel paniere pieno di vetri, che lo gettò dall’alto della bottega in istrada, di modo che tutto andò fracassato in mille pezzi.

«Il sarto suo vicino, che aveva inteso i suoi stravaganti discorsi, volle scoppiar dalle risa quando