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STORIA

DEL SECONDO FRATELLO DEL BARBIERE.


«Il mio secondo fratello, che chiamavasi Bakbarah lo Sdentato, camminando un giorno per la città, incontrò in una via remota una vecchia, la quale, accostatosegli, disse: — Ho da dirvi una parola; vi prego di fermarvi un momento.» Egli si fermò, domandandole cosa volesse. — Se avete tempo di venir meco,» ripigliò quella, «vi condurrà in un palazzo magnifico, ove vedrete una dama più bella del sole; vi accoglierà essa con molto piacere, e vi darà da colazione con buon vino: non c’è bisogno di dirvi di più. — E proprio vero quello che dite?» replicò mio fratello. — Non sono una bugiarda,» soggiunse la vecchia; «non vi propongo nulla che non sia vero; ma sentite cosa esige da voi: bisogna che siate saggio, parliate poco, ed abbiate molta compiacenza.» Avendo Bakbarah accettata la condizione, andò essa innanzi, ed ei la seguì, finchè giunsero alla porta d’un gran palazzo, ov’erano molti ufficiali e schiavi, alcuni de’ quali vollero fermare mio fratello; ma non appena la vecchia ebbe loro parlato, lo lasciarono passare. Allora, voltasi verso di lui, gli disse:

«— Ricordatevi almeno che la giovane dama, presso la quale vi conduco, ama la dolcezza ed il contegno, nè vuol essere contraddetta. Se saprete contentarla, potete far conto di ottenere da lei tutto ciò che vorrete.» La ringraziò Bakbarah dell’avviso, e promise di approfittarne.

«Lo fece essa entrare in un bell’appartamento, grande edificio quadrato che corrispondeva alla ma-