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preparare i rasoi; invece di mettere l’acqua nel catino, cavò dalla medesima borsa un astrolabio elegante, ed uscendo dalla camera, andò in mezzo al cortile, con passo grave, a prendere l’altezza del sole. Tornato colla medesima gravità, nel rientrare: — Non vi spiacerà, o signore,» mi disse, «di sapere che siamo oggi al venerdì decimottavo giorno della luna di Safer dell‘anno 653 (1) del passaggio del nostro gran profeta dalla Mecca a Medina, e dell’anno 7520 (2) dell’epoca del grande Iskender dalle due corna, e che la congiunzione di Marte e Mercurio significa che non potete scegliere miglior tempo di oggi, all’ora presente, per farvi radere. Ma d’altra parte, questa medesima congiunzione è di cattivo presagio per voi, essa m’insegna che correte in questo giorno grave pericolo, non già in vero da perderne la vita, ma d’una incomodità che vi durerà pel resto de’ vostri giorni. Dovete essermi grato dell’avviso che vi do di guardarvi da tale disgrazia; sarei dolente se vi accadesse. —

«Giudicate, o signori, del mio dispetto d’essere caduto in mane d’un barbiere sì ciarlone e stravagante! Qual dispiacevole contrattempo per un amante che preparavasi a recarsi ad un convegno! Ne fui irritato. — Poco mi cale,» gli dissi incollerito, «de’ vostri avvisi e delle vostre predizioni. Non vi chiamai per consultarvi sull’astrologia; siete venuto qui

  1. Quest‘anno 653 dell’egira, epoca comune a tutti i maomettani, corrisponde all’anno 1255 della nascita di G. C. Da ciò si può congetturare, che queste novelle furono composte in arabo verso quel tempo.
  2. Quanto all’anno 7420, l’autore si è ingannato nella sua supposizione. L’anno 653 dell’egira e 1255 di G. C., non cade se non nell’anno 1557 dell’era od epoca de’ Seleuci, la stessa di quella d’Alessandro il Grande, qui chiamato Iskender dalle due corna, secondo l’espressione degli Arabi.