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«Sarei rimasto a lungo colà, e il fracasso che udii nella via, non mi avesse fatto rientrare in me. Volsi la testa nell’alzarmi, e vidi ch’era il primo cadì della città, montato sur una mula, ed accompagnato da cinque o sei schiavi; smontò egli alla porta della casa di cui la giovane aveva aperta la finestra, vi entrò, e da ciò giudicai che fosse suo padre.

«Tornai a casa in una condizione ben diversa da quella, in cui mi trovava all’uscirne: agitato da una passione tanto più violenta; in quanto che non ne aveva mai provato gli spasimi, mi posi a letto con una gran febbre, che sparse la costernazione in tutta da casa. I miei parenti, che m’amavano, spaventati da una malattia così subitanea, accorsero in fretta e m’importunarono assai per saperne la cagione, che mi guardai bene dal manifestare; mai il mio silenzio cagionò loro maggior inquietudine; cui non poterono i medici dissipare, perchè nulla intendevano del mio malore, il quale, pei rimedi amministratimi, non fece che accrescere.

«Già cominciavano i miei parenti a disperare della mia vita; quando, informata della malattia, giunse una vecchia dama di loro conoscenza, la quale, esaminatomi con molta attenzione, conobbe, non so per qual caso, il motivo del mio male. Presili dunque in disparte, li pregò di lasciarla sola con me, facendo allontanare la servitù.

«Essendo tutti usciti dalla camera, sedè essa al capezzale del mio letto, e disse: — Figliuolo, voi vi ostinaste finora a nascondere la cagione del vostro male; ma io non ho bisogno che me la manifestiate: ho bastante esperienza per penetrare il segreto, e voi non me lo negherete quando vi avrò detto essere l’amore quello che vi tiene infermo: io posso guarirvi, purchè mi facciate conoscere chi è la fortunata che seppe ammollire un cuore insensibile come il vostro, poichè