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tra i figliuoli, nominò tutori per quelli ch’erano in minore età, e restituendo alla moglie la dote che le apparteneva, secondo il contratto di nozze, le donò di soprappiù quanto la legge permetteva di dare.

«Trascorso finalmente l’anno, fu duopo partire. Egli allestì la sua valigia, e vi pose il panno funereo in cui doveva essere sepolto; ma quando fu per dir addio alla moglie ed ai figliuoli, non si vide mai più amaro dolore. Essi non potevano risolversi a perderlo, e tutti volevano accompagnarlo ed andar a morire con lui. Nondimeno siccome bisognava farsi animo, ed abbandonare i cari oggetti: — Figli miei,» disse, «io ubbidisco al comando di Dio nel separarmi da voi. Imitatemi; sottoponetevi con coraggio a questa necessità, e siavi sempre presente che il destino dell’uomo è di morire.» Ciò detto, s’involò alle grida ed ai gemiti della famiglia, e messosi in viaggio, giunse allo stesso luogo ov’eragli apparso il genio, nel giorno appunto in cui aveva promesso di recarvisi. Egli smontò tosto e sedè in riva alla fontana, aspettando il genio con tutta la tristezza che ognun può immaginarsi. Mentr’egli languiva in sì crudele aspettazione, un buon vecchio, che conduceva una cervetta legata; comparve, e se gli accostò. Entrambi si salutarono, poscia il vecchio gli disse: — Fratello, è lecito sapere perchè voi siete venuto in questo luogo deserto e mal sicuro, abitato soltanto da spiriti maligni? Vedendo questi begli alberi, lo si crederebbe popolato, ma esso è una vera solitudine, in cui è pericoloso fermarsi.

«Il mercadante soddisfece la curiosità del vecchio, e gli narrò l’avventura che obbligavalo a trovarsi colà. Il vecchio l’ascoltò maravigliato. Ecco,» sclamò egli, «la cosa più straordinaria del mondo, e voi siete legato dal giuramento più inviolabile. Io voglio,» soggiunse, «essere testimonio del vostro abboccamento