Pagina:Le mille e una notti, 1852, I-II.djvu/463


53


NOTTE CXLV


Alcuni istanti prima di giorno, essendosi la sultana dell’Indie risvegliata, proseguì a questo modo la storia del mercadante di Bagdad:

«L’ufficiale degli eunuchi,» continuò egli, «irritato che si fosse interrotto il suo sonno, sgridò la favorita perchè tornasse a casa tanto tardi. — Non ve la passerete a sì buon mercato come v’immaginate,» le disse; «non entrerà uno solo di questi forzieri se io non l’abbia prima visitato attentamente.» E nello stesso tempo comandò agli eunuchi di portarglieli davanti ad uno ad uno, ed aprirli. Cominciarono da quello nel quale mi trovava io; lo presero, e glielo portarono. Allora fui còlto da inesprimibile spavento, e mi credetti agli ultimi momenti della vita.

«La favorita, che aveva la chiave, protestò di non volerla dare, e che non soffrirebbe mai venisse quel baule aperto. — Ben sapete,» diceva, «ch’io nulla fo venire se non pel servizio di Zobeide, vostra padrona e mia. Quel forziere, specialmente, è pieno di merci preziose, che alcuni mercadanti, giunti da poco, mi affidarono; v’ha di più buon numero di bottiglie d’acqua della fontana di Zemzem (1), spedite dalla Mecca: se qualcuna se ne rompesse, le mercanzie si guasterebbero, e voi ne sareste responsale; la consorte del Commendatore de’ credenti ben saprebbe ca-

  1. Questa fontana è alla Mecca, e, secondo i Maomettani, è la sorgente, che Iddio fece scaturire in favore di Agar, dopo che Abramo fu obbligato a discacciarla. Se ne beve l’acqua per divozione, ed è mandata in regalo ai principi ed alle principesse.