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mandato il prezzo, egli gliela lasciò per mille e cento dramme d’argento. — Acconsento a darvi questa somma,» gli diss’ella; «non ho con me il denaro, ma spero vorrete farmi credito fino a domani, e permettermi intanto di portar via la stoffa: non mancherò di mandarvi domani le mille e cento dramme delle quali siamo convenuti. — Signora,» le rispose Bedreddin, «vi farei con tutto il piacere credenza, e vi lascerei portar via la roba, se questa fosse mia; ma dessa invece appartiene al buon giovane che qui vedete, ed oggi appunto è il giorno che gliene debbo pagare il valore. — Oh! da che dipende,» ripigliò la dama assai maravigliata, «che voi mi trattiate a questo modo? Non son solita venire nella vostra bottega? E tutte le volte che comprai stoffe, e che voi mi concedeste di lasciarmele portar via senza pagar subito, ho io forse mancato di mandarvi il giorno dopo il denaro?» Il mercante ne convenne. — È vero, signora,» soggiunse, «ma oggi ho bisogno di denaro. — Ebbene, ecco la stoffa,» gli diss’ella gettandogliela. «Che Dio confonda voi e quanti mercanti vi sono! Siete fatti tutti sul medesimo stampo: non avete riguardo a veruno.» Sì dicendo, alzossi in furia, ed uscì irritatissima contro Bedreddin.»

Qui Scheherazade, vedendo comparire il giorno, tralasciò di parlare, e la notte seguente ricominciò di tal guisa:


NOTTE CXXXIII


— Il mercadante cristiano, proseguendo la sua storia: «Quando vidi,» mi disse il giovane, «che la signora se ne andava, sentii che il mio cuore s’in-