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desto schiavo, poichè la storia dei pomi è assai singolare. —
«Giafar allora cominciò in questi sensi:
STORIA
DI NUREDDIN ALI’ E DI BEDREDDIN HASSAN.
«Commendatore de’ credenti, eravi una volta in Egitto un sultano, grande osservatore della giustizia, benefico, misericordioso, liberale, il cui valore rendealo formidabile a’ vicini, e che amava i poveri e proteggeva gli scienziati, innalzandoli alle prime cariche del regno. Il visir di quel sultano, uomo prudente, saggio, penetrante, dotto nelle lettere ed in tutte le scienze, aveva due figliuoli leggiadri e che seguivano l’esempio del padre: il maggiore chiamavasi Schemseddin (1) Mohammed, ed il minore Nureddin Alì; quest’ultimo specialmente era di gran merito. Morto il visir loro padre, il sultano li mandò a chiamare, e fattili ambedue vestire dell’abito comune di visir: — Mi duole assai,» disse loro, «della perdita che soffriste; non ne sono meno afflitto di voi, e ve lo voglio dimostrare. Siccome so che dimorate insieme, e che siete in buon’armonia, v’investo l’uno e l’altro della medesima dignità. Andate, ed imitate il padre vostro. —
«I due nuovi visiri ringraziarono il sultano della sua bontà, e ritiratisi a casa, presero cura de’ funerali del loro genitore. Scorso un mese, usciti per la prima volta, andarono al consiglio del sultano, continuando ad intervenirvi regolarmente i giorni che si
- ↑ Schemseddin significa il sole della religione; Mohammed è lo stesso nome che Maometto.