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«Pieno quel principe d’ammirazione, e contento dei cangiamenti per suo mezzo accaduti, fece azioni delle quali si parlerà in eterno. Ei mandò prima a chiamare il principe Amin suo figlio, gli disse essergli noto il suo matrimonio segreto, e lo informò della causa della ferita di Amina. Non aspettò quel principe che il padre gli parlasse di perdonarle, ma la ripigliò al momento.

«Dichiarò poscia il califfo di dare il cuore e la mano a Zobeide, e propose le altre tre sorelle ai tre calenderi, figli di re, i quali con molta gratitudine le accettarono in consorti; Aaron assegnò a ciascun di loro un magnifico palazzo nella città di Bagdad, lì innalzò alle prime cariche dell’impero, e li ammise ne’ suoi consigli. Il primo cadì di Bagdad, chiamato coi testimoni, stipulò i contratti di matrimonio; ed il famoso califfo Aaron-al-Raschid, formando la felicità di tante persone che sofferto avevano incredibili rovesci di fortuna, si acquistò mille benedizioni.»

Non era ancor giorno, quando Scheherazade finì questa storia tante volte interrotta e continuata, e ciò le diede tempo di cominciarne un’altra; talchè, volgendo la parola al sultano, gli disse:

STORIA

DI SINDBAD IL NAVIGATORE.


«Sire, sotto il regno del medesimo califfo Aaron al-Raschid, di cui v’ho testè parlato, eravi a Bagdad un povero facchino di nome Hindbad. Un giorno di eccessivo caldo, portava costui un pesantissimo carico da un capo all’altro della città, ed essendo stanco della strada già fatta, giunse in una via fresca e ventilata, il cui suolo era inaffiato d’acqua di rose. Non potendo