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rimunererà della bontà che avete per le vostre umili serve, e vi empirà il cuore di contento come ora ne ricolmate il nostro. Non è ancora tempo che vi prendiate questa briga; basterà veniate con me verso sera all’ora che verrò a prendervi. Addio, signora, a rivederci.

«Appena fui sola, presi quello de’ miei abiti che più mi piaceva, con una collana di grosse perle, braccialetti, anelli ed orecchini di finissimi brillanti. Aveva il presentimento di quanto dovevami accadere.

«Già calava la notte, quando arrivò la vecchia dama con aspetto giubilante. Mi baciò la mano, e disse: — Mia cara signora, le parenti di mio genero, che sono le prime dame della città, trovansi già adunate. Potete venire quando vi piace; eccomi pronta a servirvi di guida.» Partimmo all’istante; camminò essa dinanzi, ed io la seguii con gran numero delle mie schiave convenevolmente vestite. Ci fermammo in una via assai larga, ben pulita ed inaffiata, davanti ad una porta illuminata da un fanale, alla cui luce potei leggere questa iscrizione, posta sopra la porta in lettere d’oro: Qui è l’eterno albergo dei piaceri e della gioia. Bussò la vecchia, e fu tosto aperto.

«Mi condusse in fondo al cortile, in una gran sala, ove venni accolta da una giovane dama d’impareggiabile bellezza. S’affrettò costei a venirmi incontro, ed abbracciatami, mi fe’ sedere vicino a lei sur un sofà, ov’era un trono di legno prezioso ornato di diamanti. — Signora,» mi disse poi, «foste qui chiamata per assistere a nozze; ma io spero che queste nozze saranno diverse da quelle che v’immaginate. Io ho un fratello, il più bello e compito degli uomini; egli fu tanto allettato del ritratto che intese fare della vostra bellezza, che la sua sorte dipende da voi, e stimerebbesi infelicissimo se non ne aveste pietà.