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sicchè non vi sorprenda se subito riconobbi questo principe, malgrado la malia che gl’impedisce di comparire a’ vostri occhi sotto la natural sua forma. — Figlia,» disse il sultano, «non vi credeva capace di tanto. — Sire,» rispose la principessa, «v’hanno certe curiose cose ch’è bene sapere; ma non mi parve d’avermene a vantare. — Or dunque,» ripigliò il sultano, «potreste voi dissipare l’incantesimo del principe? — Sì, sire, posso restituirgli la sua primiera forma. — Rendetegliela dunque,» interruppe il sultano; «non sapreste farmi maggior piacere, poichè voglio che sia mio primo visir, e che vi sposi. — Sire, sono disposta ad obbedire a’ vostri comandi.»

Scheherazade, così dicendo, si avvide ch’era giorno, e sospese la storia del secondo calendero; ma Schahriar, giudicando che il resto non dovesse esserne meno dilettevole, risolse di ascoltarlo il giorno susseguente.


NOTTE L


Indovinando la sultana la premura della sorella di sapere in qual modo Dama-di-beltà avesse ritornato il secondo calendero alla primiera forma, le disse: — Ecco come il calendero ripigliò il suo discorso:

«La principessa Dama-di-beltà andò alle sue stanze, vi prese un coltello, sulla cui lama stavano incise ebraiche parole: poi ne fe’ discendere, il sultano, il capo degli eunuchi, il piccolo schiavo ed io, in un cortile segreto del palazzo, e lasciatici in una galleria che girava tutto all’interno, si recò in mezzo al cortile, ove descrisse un gran cerchio, e vi segnò varie parole in caratteri arabi, antichi, ed altri chiamati caratteri di Cleopatra.

«Preparato il circolo nel modo che desiderava, vi