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— Ed io per te, gli dissi, toccandogli l’ultima volta la mano. —

Il pover’uomo gridò ancora: Guten morgen! gute reise! leben sie wohl! (buon giorno! buon viaggio! stia bene!). Furono le ultime parole tedesche che udii pronunciare, e mi sonarono care, come se fossero state della mia lingua.

Io amo appassionatamente la mia patria, ma non odio alcun’altra nazione. La civiltà, la ricchezza, la potenza, la gloria sono diverse nelle diverse nazioni; ma in tutte havvi anime obbedienti alla gran vocazione dell’uomo, di amare e compiangere e giovare.

Il brigadiere che m’accompagnava, mi raccontò essere stato uno di quelli che arrestarono il mio infelicissimo Confalonieri. Mi disse, come questi avea tentato di fuggire, come il colpo gli era fallito, come strappato dalle braccia di sua sposa, Confalonieri ed essa fossero inteneriti e sostenessero con dignità quella sventura.

Io ardeva di febbre udendo questa misera storia, ed una mano di ferro parea stringermi il cuore.

Il narratore, uomo alla buona, e conversante per fiduciale socievolezza, non s’accorgeva che,