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Capo XCVIII.

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Stundberger m’accompagnò sino alla vettura, ove montai col brigadiere di gendarmeria, al quale io era stato affidato. Pioveva, e spirava aria fredda.

— S’avvolga bene nel mantello, diceami Stundberger; si copra meglio il capo, procuri di non arrivare a casa ammalato; ci vuol così poco per lei a raffreddarsi! Quanto m’incresce di non poterle prestare i miei servigi fino a Torino! —

E tutto ciò diceami egli sì cordialmente e con voce commossa!

— D’or innanzi, ella non avrà forse più mai alcun tedesco vicino a sè, soggiuns’egli; non udrà forse più mai parlare questa lingua, che gl’Italiani trovano sì dura. E poco le importerà probabilmente. Fra i Tedeschi ebbe tante sventure a patire, che non avrà troppa voglia di ricordarsi di noi. E nondimeno io, di cui ella dimenticherà presto il nome, io, signore, pregherò sempre per lei.