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alcuna risposta dall’Imperatore sul permesso che dimandavamo di leggere i nostri libri ed acquistarne altri; ma intanto il governatore di Brünn ci concedeva provvisoriamente di tener ciascun di noi due libri presso di sé, da cangiarsi ogni volta che volessimo. Verso le nove veniva il soprintendente, e se il medico era stato chiesto, ei l’accompagnava.

Un altro tratto di tempo restavami quindi per lo studio, fino alle undici, ch’era l’ora del pranzo.

Fino al tramonto non avea più visite, e tornava a studiare. Allora Schiller e Kunda venivano per mutarmi l’acqua, ed un istante appresso, veniva il soprintendente con alcune guardie, per l’ispezione vespertina a tutta la stanza ed a' miei ferri.

In una delle ore della giornata, or avanti or dopo il pranzo, a beneplacito delle guardie, eravi il passeggio.

Terminata la suddetta visita vespertina, Oroboni ed io ci mettevamo a conversare, e quelli solevano essere i colloquii più lunghi. Gli straordinarii avvenivano di mattina, od appena pranzato, ma per lo più brevissimi.