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— Signore, la Commissione ha ordinato ch’ella venga con me.

— Andiamo, dissi; e voi dunque chi siete?

— Sono il custode delle carceri di San Michele, dov’ella dev’essere tradotta. —

Il custode de’ Piombi consegnò a questo i denari miei, ch’egli avea nelle mani. Dimandai ed ottenni la permissione di far qualche regalo a’ secondini. Misi in ordine la mia roba, presi la Bibbia sotto il braccio, e partii. Scendendo quelle infinite scale, Tremerello mi strinse furtivamente la mano; parea voler dirmi: — Sciagurato! tu sei perduto.

Uscimmo da una porta che mettea sulla laguna; e quivi era una gondola con due secondini del nuovo custode

Entrai in gondola, ed opposti sentimenti mi commoveano: — un certo rincrescimento d’abbandonare il soggiorno dei Piombi, ove molto avea patito, ma ove pure io m’era affezionato ad alcuno, ed alcuno erasi affezionato a me, — il piacere di trovarmi, dopo tanti mesi di reclusione, all’aria aperta, di vedere il cielo e la città e le acque, senza l’infausta quadratura delle inferriate, — il ricordarmi la lieta gon-