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qua, dovea per ultimo dimostrare come la religione da lui stabilita s’era sempre trovata adattata a tutti i possibili gradi d’incivilimento. Quindi essere falso che, l’incivilimento continuando a progredire, il Vangelo non sia più accordabile con esso.

Scrissi a minutissimo carattere ed assai lungamente, ma non potei tuttavia andar molto oltre; chè mi mancò la carta. Lessi e rilessi quella mia introduzione, e mi parve ben fatta. Non v’era pure una frase di risentimento sui sarcasmi di Giuliano, e le espressioni di benevolenza abbondavano, ed aveale dettate il cuore già pienamente ricondotto a tolleranza.

Spedii la lettera, ed il mattino seguente ne aspettava con ansietà la risposta.

Tremerello venne, e mi disse:

— Quel signore non ha potuto scrivere, ma la prega di continuare il suo scherzo.

Scherzo? sclamai. Eh, che non avrà detto scherzo! avrete capito male. —

Tremerello si strinse nelle spalle — Avrò capito male.

— Ma vi par proprio che abbia detto scherzo?

— Come mi pare di sentire in questo punto i