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dirà Scacco nel seguente suo colpo, ciascuno ripiglierà il suo ultimo tratto come falso, e il Re offeso dovrà ripararsi. Che se passati per l’una parte, e per l’altra due tiri, si trovasse tuttavia il Re in offesa, comune sarà l’azione del giuoco a monte, essendo comune, se non la malizia, almen l’errore, e la negligenza. Ognuno però s’intenderà decaduto dal suo diritto, quando siasi in qualche modo rimossa l’offesa, e riparato all’errore.

XIV. Comune sarà pure l’azione del giuoco a monte, qualora siasi incominciato il giuoco collo Scacchiere, e co’ Pezzi mal posti, o con un Pedone, o Pezzo di meno, che uno siasi dimenticato di collocare sul campo, o finalmente se i due Alfieri in proseguimento di giuoco si trovassero in case dello stesso colore, come di continua ripugnanza all’istituzione del giuoco.

XV. Qualunque diritto che in vigor delle leggi compete ad uno contro dell’altro, deesi allegare prima di muovere, altrimenti s’intenderà aver rinunziato; fuori del caso, che fossevi nel proseguimento qualche ripugnanza alla natura del giuoco, come si è stabilito nel numero precedente.

XVI. Chi fu indulgente nel rimettere all’Avversario qualche proprio diritto, che gli competeva in forza delle leggi, non può