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va alla fabbrica. Ivi è più rapido il guadagno, l’opera più facile, e raramente vi si richiede il concorso dell’intelletto educato all’arte. È la piccola borghesia, sono le antiche famiglie, decadute dall’agiatezza all’angustia, che possono esercitarsi nei lavori, sia antichi che moderni, per i quali occorrono tempo, educazione di gusto e diligenza.

Per questo le scuole professionali, gli istituti di educazione e di istruzione, la diffusione delle Riviste d’arte e di lavori, sia nazionali che esteri, aiutano grandemente a migliorare il gusto del disegno e a perfezionare la mano d’opera. Le piccole Esposizioni, come le grandi, dove spesso una nobile gara è incentivo al progresso, hanno giovato a svolgere questa nuova forma di attività, in cui al miglioramento ottenuto dalle classi lavoratrici, ha concorso l’opera generosa e sapiente delle classi agiate.

Diamo l’elenco delle lavoratrici e dei rispettivi laboratori che concorsero all’esecuzione della camera da Ietto e degli altri ricami in bandera:

Laboratorio Sorelle Piovano, Corso Casale, 10 — Emma Chiandano - Leopolda Calzavari - Annetta Viannino - Lucia Gandino - Maria Arduino - Paolina Pignatta - Vittorina Razzetti - Maddalena Genesio - Giuseppina Marchisio.

Lavorarono al proprio domicilio, ma sotto la direzione della signora Piovano:

Sorelle Campana, Corso Oporto, 51 — Anna Borra e allieve. Via Principe Amedeo, 13 - Pepione-Bo e allieve. Via S. Francesco da Paola, 4 - Parodi-Buzzi e allieve, via della Rocca, 19.