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44 | le industrie femminii italiane |
thè, accrescendo così il contributo all'opera buona, accoppian- dolo all'attrattiva di un simpatico convegno.
Intanto fin dal quarto anno della sua nascita, le migliorate condizioni finanziarie permettevano di diminuire la percentuale delle lavoratrici e ridurla al 5 7% di accrescere la probabilità dei premi sorteggiati alle azioniste, stabilendo il sorteggio cosi: alle azioniste di L. 5 un regalo ogni due numeri: alle azioniste di L. 1 un regalo ogni 4, Inoltre il Comitato stabiliva un fondo annuale che servisse di patrimonio alla Società per spese im- previste.
Così nel 1906 alla sua ottava Esposizione il Comitato Esposizione-vendita si presenta sotto i piìi lieti auspici e come chiuse il suo esercizio con L. 1000 di fondo (dopo aver incassato in un mese di esposizione nel 1905 piìi di L. 12.000 delle quali L. 10.500 circa furono date alle espositrici), spera nella primavera del 1906 di superare gli incassi, di fare maggiori compere dalle espositrici, di accrescere il numero dei oni alle dame azioniste, e così allargare sempre piìi la sfera d'azione estendendola alle lavoratrici, non soltanto di Torino, ma a quelle di altre città, che vorranno mandare i loro pro- dotti industriali femminili artistici alla Mostra torinese.
Il 7 aprile 1905 la contessa Brazzà presidente della " Cooperativa per le Industrie femminili di Roma ", teneva a Torino, nel salone della Promotrice di Belle Arti, dove si era appena chiusa l'Esposizione mensile di lavori femminili, una conferenza sulle Industrie femminili d'Italia; parlava del Comitato Centrale di Roma, della Esposizione permanente di tali industrie nel palazzo di Via Marco Minghetti, proprietà della
1) L'incasso della esposizione-vendita della primavera 1906 superò le L. 18.000, di cui 16.000 circa alle lavoratrici.