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l’esergo della medaglia, il nome del socio favorito dalla sorte.

Le feste di S. Giovanni, come si è veduto nel corso di questi cenni storici, si celebrarono nei tempi antichi solennemente. Il culto del protettore di Firenze, congiunto alle feste pubbliche promosse o dal Governo o dal popolo, fu a noi tramandato dai nostri avi e mantenuto di generazione in generazione, e la Società di S. Giovanni Battista da oltre sedici lustri si adoprò alacremente e con varia vicenda a che queste feste e questo culto si mantenessero a decoro e vantaggio della nostra città.

Tale patriottico intendimento si è in quest’anno 1877 maggiormente ridestato nell’animo dei fiorentini; e quindi essi hanno volenterosi risposto all’appello fatto da un Comitato costituitosi all’oggetto di solennizzare la festività di S. Giovanni, e la commemorazione di una delle date più gloriose dell’italiano risorgimento.

Questo Comitato si è proposto di fare eseguire delle feste popolari, che al pubblico divertimento congiungano il ben’essere della città.

Esso poi, con tale lodevolissima impresa, dimostra aver compresi e seguiti gli intendimenti della fiorentina repubblica, che voleva che le feste di S. Giovanni si celebrassero solennissime, non tanto per onorare il protettore di Firenze, quanto perchè la città dal maggior concorso di popolo, e dalla mostra dei prodotti e delle industrie paesane, ritraesse un particolare vantaggio.

Nel chiudere questi cenni storici, scritti così alla buona, dettati però da sincero affetto alla patria, e dal desiderio che la memoria delle feste antiche e moderne di S. Giovanni, sia di eccitamento a celebrarle anche per l’avvenire, in quel modo sempre maggiore che possa tornare a decoro