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parte terza 73


Proclamato nel 15 marzo 1860, il plebiscito dell’annessione della Toscana alla Monarchia Costituzionale del Re Vittorio Emanuele II, il dì 30 del mese stesso venne in Firenze come di Lui Luogotenente il Principe Eugenio di Savoia Carignano, ed il barone Bettino Ricasoli fu nominato Governatore delle province Toscane. In quest’anno 1860, e nei seguenti 1861 e 1862, si celebrarono nell’interno del tempio di S. Giovanni e nel Duomo le consuete sacre funzioni, e il trattenimento musicale e la illuminazione della cupola e torre di Giotto; ma fu tralasciata ogn’altra festa popolare.

Il giorno 21 di giugno era però l’anniversario della gloriosa battaglia vinta dalle armi alleate francesi e italiane sulle alture di Solferino e di S. Martino, battaglia che assicurò le sorti della indipendenza d’Italia. Questo anniversario veniva rammemorato con una militare rivista sui prati delle Cascine e con illuminazione di pubblici edilìzi della città.

Nell’anno poi 1863, il Consiglio municipale di Firenze deliberò che V anniversario di questa battaglia, unitamente alla festività di S. Giovanni Battista, dovesse solennizzarsi col ripristinare quasi tutte le feste che solevansi fare in Firenze. Infatti in seguito di una notificazione del Glonfaloniere Ferdinando Bartolominei pubblicata nel 17 giugno, nelle ore antimeridiane del dì 24 sulla piazza d’Armi delle RE. Cascine il Generale d’armata passò in rassegna la Guardia nazionale e le truppe di guarnigione della città. A ore 12 meridiane fu eseguito un gran concerto musicale nel gran salone di Palazzo Vecchio, per cura della Società di mutuo soccorso fra gli artisti di musica di Firenze. Alle ore 5 poni, ebbe luogo un corso di carrozze per le vie che congiungono la Piazza S. Maria Novella alla Piazza della