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rie del nome italiano, e mentre dimostrarono quanto potesse lo slancio del giovanile entusiasmo, altrettanto fecer palesi gli errori del comandante supremo, e la poca disciplina dei subalterni; per il che l’esercito di disastro in disastro perduta Sommacampagna e Goito, dovè ripiegarsi sopra Milano, e quindi ripassare il Ticino, finché la giornata di Novara bastò a dare all’Austria intero trionfo.

Alle famiglie dei volontari toscani caduti in questa sventurata e gloriosa campagna, la Società di S. Gliovanni Battista offrì un soccorso di lire ottocento.

In questo rovinio di avvenimenti si esacerbarono gli animi, e si precipitarono i consigli.

Proclamata in Roma la Costituente italiana, Leopoldo II ueir aprire il Parlamento si dichiarò disposto di nuovo alla guerra, e consentì si ti’attasse l’elezione dei rappresentanti toscani a questa Costituente; ma ricusò poi di confermare la legge; e non volendo dar motivi a reazioni lasciò la Toscana; nel 7 febbraio 1849, fu nominato un Groverno provvisorio composto di Guerrazzi, Mazzoni e Montanelli.

Questo Groverno però durò appena due mesi, poiché il disordine invadeva ogni cosa, come avviene dove forza non vi è; i cittadini stanchi di prepotenze palliate col nome del dittatore, insorsero, ed assalendo i Livornesi che erano venuti in Firenze, e che da alcuni si accusavano come democratici deliranti, da altri come mascherati fautori dell’assolutismo, atterrarono il Governo dell’anarchia e reintegrarono il Principato.

Neil’anno 1850, allorché il Granduca Leopoldo trovavasi tuttora in Gaeta, ed in Firenze era di lui Commissario straordinario il conte Luigi Serristori, ebbero luogo soltanto le sacre funzioni nel giorno di S. Giovanni, ed alla