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parte terza 63

istanza al nuovo Granduca Leopoldo II, onde fosse rinnuovata la costumanza della solenne visita reale al tempio di S. Giovanni, ed il mezzo proposto dalla Deputazione della Società stessa fu che dovesse aver luogo un servizio di Chiesa nella metropolitana; e tale istanza fu presentata da una commissione composta di tre soci, che furono il marchese Pier Francesco Rinuccini, cav. Vincenzio Antinori e direttore Carlo Siries.

Nel 29 aprile 1827, giunse alla suddetta Società una lettera della segreteria di Corte, firmata dal principe Rospigliosi, con la quale si partecipava che il Granduca «aveva favorevolmente accolta la istanza presentatagli, determinando che in tutti gli anni la mattina della festività del Protettore di questa dominante, la Corte col suo solito treno di gala si porterà alla metropolitana, per ivi assistere al divin sacrifizio, come si pratica per le altre ricorrenze, per la Pasqua Resurrezione; e dopo la messa, traversando a piedi la piazza detta del Duomo, col seguito della Magistratura, visiterà l’insigne Basilica del Santo Precursore; per quindi dopo il bacio della reliquia «restituirsi nella forma consueta alla sua residenza.»

In quest’anno 1827, in seguito di tali disposizioni, si celebrarono le feste con pompa se non pari all’antica costumanza, superiore almeno a quella dei più vicini tempi.

La mattina della vigilia di detta festa, nella sala delle adunanze della Congregazione di S. Gio. Battista da Or S. Michele, a tale uopo concessa, furono estratte a sorte quelle doti, sussidi e altri premi all’industria che in tal circostanza la Società era solita distribuire; e tal funzione fu rallegrata da varie sinfonie eseguite dalla Banda dei dilettanti che si era allora formata in Firenze.