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copo Griiidi, allora Gonfaloniere, con sua lettera del M giugno. Mentre tutto disponevasi perchè le feste di questo anno 1824, riuscissero più decorose, il Granduca Ferdinando III ammalatosi gravemente il 12 di giugno, dopo appena sei giorni dovè soccombere, e nel 22 successivo fu fatto il trasporto dei di lui resti mortali alle Reali Tombe di S. Lorenzo. Dopo i patimenti e le angustie sofferte sotto il Governo francese, i Toscani avevano goduto per dieci anni del mite e tranquillo governo dell’estinto Granduca, per il che universale e profondo fu il compianto per questa perdita, sospeso ogni pubblico spettacolo in quei giorni di lutto, anche le feste di S. Giovanni non ebbero luogo.

§ V


Nell’anno seguente 1825, oltre le sacre funzioni che la Società di S. Gio. Battista cercò di rendere sempre più splendide, si celebrarono anche le consuete feste pubbliche e popolari; ed il palio dei cocchi in quest’anno fu fatto con maggiore sfarzo, poiché alle vecchie bighe ne furono sostituite altre nuove di forma più comoda ed elegante. Il terrazzino sul Prato, ove la famiglia reale assisteva alla corsa dei bal"beri costruito in pietra fino dal 1820, col disegno dell’architetto Cambray Digny, fu in quest’anno adornato di pitture da Luigi Ademollo. In questo stesso anno, nel 26 di giugno, fu fatta una festa di ballo con maschere nel teatro Goldoni, con illuminazione dell’annesso giardino; quale riuscì così dilettevole; che anche in alcuni anni successivi fu ripetuta.

La E. Società di S. Gio. Battista, onde rendere più splendida la festa nella mattina del 24 di giugno, fece