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feste popolari, e quelle più specialmente che collegandosi con la solennità di S. Giovanni, rammentavano la potenza di una repubblica già da secoli estinta, e successivamente rappresentavano la potenza di un principato che le armi conquistatrici avevan distrutto.

Cessata così nel giorno natalizio di S. Giovanni ogni pubblica dimostrazione ed ogni apparato di solennità, fu per opera della Società di S. Giovanni Battista che si mantennero nel modo il più grandioso che fu possibile le sacre funzioni nell’interno del tempio; e perchè queste non fossero disgiunte dalla beneficenza, non ostante le calamitose vicende del tempo, pure furono in ogni anno distribuite le doti alle fanciulle a forma degli statuti, non che dei sussidi in soccorso all’indigenza.

§ III

Nell’anno 1801, fu da Napoleone firmata una pace con Napoli, Austria e Spagna, e quest’ultima desiderosa di conquistare la Toscana, offrì al Primo Console la Lunigiaua. non pochi milioni e la promessa di altri compensi.

Accettatesi tali offerte la Toscana passò sotto il dominio dei Borboni, e Lodovico figlio del Duca di Parma ne ebbe il possesso col titolo di Re di Etruria. In quest’anno 1801, primo del regno di Lodovico, ebbero luogo le consuete feste popolari e religiose, meno però la cerimonia degli omaggi sulla piazza della Signoria.

Nell’anno seguente fu decretato che una tal festa dovesse aver luogo nel salone dei Cinquecento, invece che sulla piazza; stante però la mal ferma salute del Re Lodovico tutte le feste di S. Giovanni, cioè cocchi, fuochi,