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parte terza 55

bile, fino alla somma di scudi ottanta, tante doti da conferirsi secondo l’annesso regolamento.»

Incontrò tal Società il favore del pubblico e fino dal suo principio furono numerosissime le adesioni, per il che nell’anno stesso della sua formazione ebbe luogo la musica nel tempio di S. Giovanni.

Dopo appena tre anni che il Granduca Ferdinando III aveva assunto il Governo della Toscana scoppiò la rivoluzione francese.

Questa rivoluzione dette principio in Europa ad un èra di nuove istituzioni sociali, come quella d’Inghilterra aveva dato principio ad un èra di nuovi governi; ma l’Inghilterra anche abbattendo più volte il re aveva conservato immobile il suo fondamento, quello cioè dell’aristocrazia ereditaria, mentre in Francia all’opposto, caduta la nobiltà sfasciata dal vizio, i popolani focosi e intelligenti, generosi e corrotti vollero rinnuovare la società nelle stragi e nel sangue.

Caduto il dominio del terrore, l’armi repubblicane guidate di vittoria in vittoria dal genio di Bonaparte ebbero dal Direttorio l’ordine di occupare l’Italia, e tutti i Governanti di essa, presi da eguale sgomento, tremarono per sé e pei loro Stati all’annunzio di tali risoluzioni.

A nulla valse a Ferdinando III l’aver firmato un trattato di neutralità col Comitato francese, poiché i francesi prima occuparono Livorno, e poi avvenuta la dichiarazione di guerra nella quale la Toscana si trovò compresa insieme con l’Austria, nel 24 marzo 1799, entrarono nel territorio del Granducato, e quindi Ferdinando III dovè abbandonare il suolo toscano.

In questo periodo di precipitosi avvenimenti militari e politici era cosa ben naturale che venissero a cessare le