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parte terza 53

proseguivano fino alla Piazza di S. Giovanni. Seguivano pure le offerte dello Stato Senese, secondo le usanze già descritte sotto il Principato de’ Medici; e quindi veniva la carretta tirata da tre cavalli con giovanetti vestiti all’antica, che sostenevano la bandiera di S. Giovanni; a questa tenevano dietro i barberi che dovevano correre il giorno, accompagnati da barbereschi vestiti di livree di gala dei respettivi loro padroni portando anch’essi un’offerta di cera.

Tutto questo corteggio s’incamminava di poi alla Piazza di S. Giovanni seguito dal Granduca, dalle cariche di Corte e dai Magistrati, dietro ai quali veniva la Guardia nobile, la Banda militare ed i Granatieri.

Schieravasi tutto questo apparato intorno al tempio di S. Giovanni e lungo i lati del Duomo, mentre la Corte entrava nel tempio offrendo un tributo di cera; quindi il Granduca risalito a cavallo, col medesimo ordine e magnificenza con la quale era venuto dalla Porta Romana, si recava al Palazzo Pitti.

Circa un’ora dopo il mezzogiorno veniva accordato al pubblico l’ingresso nel Palazzo, onde vedesse gli appartamenti ove erano imbandite le mense reali.

Nelle ore pomeridiane aveva luogo il corso e il consueto palio de’ barberi, e la sera vedovasi illuminata la via dello Sdrucciolo in faccia al Palazzo Pitti.

§ II

Avvenuta nel 1790, la morte di Giuseppe II, Pietro Leopoldo chiamato a succedere sul trono della Germania, destinò a suo successore in Toscana il suo secondogenita Ferdinando.