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46 | le feste di s. giovanni |
di S. Ambrogio e da Candeli. Un idea di queste Potenze si conserva tuttora in Siena col titolo di Contrade.
Nell’anno 1637, il Granduca Ferdinando II, al quale premeva molto la propria salute, dubitando che lo stare a ricevere gli omaggi sulla ringhiera, benchè nel mese di giugno, potesse compromettere la sua gracile complessione, stabilì che per la festa della Piazza della Signoria si inalzasse un padiglione sotto la Loggia dell’Orgagna. Questa Loggia veniva riccamente addobbata di drappi di seta, e dalle parti laterali di detto padiglione, si accomodavano con tutte le distinzioni i posti per i Magistrati della città che pure essi dovevano intervenire a quella funzione, per poi recarsi al tempio di S. Giovanni.
Anche Cosimo III si spaventò per la pioggia che cadeva il 24 giugno 1675; fece perciò interpellare l’Ufizio delle Riformagioni per sapere se vi erano memorie che fosse stata differita la festa degli omaggi e dei tributi; ed avutane risposta che non eravi esempio, andò sotto la Loggia, e quindi si fece trasportare in carrozza alla chiesa di San Giovanni, mentre i Magistrati delle arti, ed altre rappresentanze, andarono a piedi.
Giovan Gastone, ultimo Granduca Medici, era per natura affatto alieno dalle cure del Governo, e desiderava piuttosto passare il suo tempo nell’ozio o nei privati divertimenti. Non essendo in conseguenza punto ambizioso, riusciva per lui d’imbarazzo l’assistere alle pubbliche cerimonie; perciò nel 1734, procurò di far di meno di intervenire sotto la Loggia dell’Orgagna per ricevere gli omaggi delle città e castelli dipendenti dal suo dominio; ed infatti con suo Decreto del dì 18 giugno dell’anno stesso, incaricò il marchese Marcello Malaspina, suo luogotenente, a rappresentarlo nella detta funzione.