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parte seconda | 37 |
Vecchio detto dei Cinqueceuto, costruito nel 1495, col disegno del Cronaca ad istigazione del Savonarola per adunarvi il gran Consiglio cne doveva esser composto di mille cittadini; quivi in occasione di queste feste, al suono di strumenti contadineschi facevansi diversi balli e si passavano allegramente la giornata e la notte.
Questo uso dei balli fu smesso dopo qualche tempo e sostituito dal giuoco che facevasi sotto il Loggiato degli Ufìzi, ove erano diverse tavole a tale oggetto disposte e dove si vendevano vini e liquori. L’uso dei pubblici giuochi durò molti anni; ma circa il 1700, fu saviamente dismesso stante gli inconvenienti e le risse alle quali sovente davasi luogo.
§ II
Nella mattina del 24 giugno, da un uomo della Gluardaroha Generale, veniva posta sopra la testa del leone di pietra che era sulla ringhiera di Palazzo Vecchio una corona d’ottone dorato fatta a punte e gigli, nel cerchio della medesima erano incastonate diverse gioie false, qual corona vi si teneva tutto il giorno. Il Leone, detto anche Marzocco, stava assiso sulle gambe di dietro e su quelle davanti, con una delle quali reggeva lo scudo col giglio fiorentino. Al tempo della repubblica, nella fascia della corona in luogo delle gemme erano incisi i seguenti versi:
«Corona porto per la patria degna
Acciocché libertà ciascun mantegna.»
Sembra che l'uso d’incoronare il leone risalisse fino a remoti tempi, poiché essendo questo l’arme della città, si voleva con ciò significare la sovranità di essa: si conside-