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parte prima 29

Fu S. Maria del Fiore pomposamente adornata con arazzi e festoni di alloro; fu celebrata la Messa dello Spirito Santo. Finita questa e dopo la benedizione delle bandiere, successe un discorso recitato da Fra Benedetto da Foiano. Finita la predica le bandiere partirono, e precedute da tamburi e da trombe andarono alla piazza di S. Maria «Novella. La Signoria e gii altri magistrati si portarono sulla piazza di San Giovanni addobbata nella seguente maniera.

Tutto il cielo della piazza era riparato da un vasto tendone a lunghissime righe bianche e rosse, che attaccato alle case dalla parte di via dei Martelli, al Tempio di San Giovanni, al Duomo, al Bigallo ed alla cantonata del corso degli Adimari raccomandato a tanti arpioni fìtti nei muri, faceva un grato e vaghissimo effetto, riparando i raggi del sole ai sottostanti; dal quale velario colorato, in movimento per il vento si riflettevano ondeggianti e varii colori sulle persone e sulle case sottoposte. A destra della porta principale del Duomo eravi un magnifico Padiglione parato di seta bianca e rossa, sotto il quale si assisero il Gonfaloniere e la Signoria, circondati dal loro corteggio; in altri meno sfarzosi padiglioni schierati sopra il cimitero del Duomo, si posero gli altri magistrati, mentre in un seggio senza baldacchino o padiglione a cui faceva spalliera la vasta «bandiera del popolo di Firenze consistente in una gran croce rossa in campo bianco, stava assiso Stefano Colonna capitano generale delle Cittadine milizie, armato di tutto punto e circondato da molti uffìziali.

In mezzo alla piazza ma più d’appresso al tempio di San Giovanni, stava il famoso altare o dossale d’argento ed un lavoro al pari stupendo, gli feceva spalliera, cioè quello delle porte di bronzo dorate fuse dal Ghiberti.