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26 | le feste di s.giovanni |
faloniere della Repubblica, Niccolò d’Auzzauo e Giovanni di Bicci de’ Medici gli diedero onorata sepoltura nel Tempio di S. Giovanni.
Cosimo de’ Medici, amicissimo del detto Cardinale, volle che fosse fatto un monumento alla di Lui memoria; e ne ordinò l’esecuzione al celebre Donatello, il quale scolpì la statua fatta poi di bronzo dorato, e le due statue rappresentanti la speranza e la carità; quella rappresentante la fede fu scolpita da Miclielozzo Michelozzi.
Mentre splendidissime erano le pompe con le quali si solennizzayano dal popolo le feste di S. Giovanni, altrettanto splendido era l’addobbo interno del tempio in occasione delle feste stesse. Per render più ricco questo apparato fino dall’anno 1366 era stato ordinato dalla Repubblica fiorentina che fosse fatto in argento quell’altare che chiamasi dossale o dorsale. Questo è un monumento di sommo pregio per le arti di quei tempi, il peso di questo altare è di libbre 325 di argento. — Vi furono impiegati i migliori artefici di quel secolo che vi lavorarono dal detto anno 1366 fino al 1480; fra i quali artefici, dice il Vasari, che vi lavorasse Maestro Clone orefice eccellente, Antonio del Pollaiolo, ed Andrea del Yerrocchio; ed il Gori cita anche Michelozzo di Bartolommeo; il Migliore nega che questi artefici vi lavorassero; in ogni modo è opera stupenda, nell’occasione di esporre questo dossale vengono esposti pure altri oggetti preziosi, cioè: una Croce d’argento ordinata dai Consoli l’anno 1456, lavoro di Berto di Francesco, di Antonio del Pollaiolo e di Milano di Domenico Dei; più due Paci d’argento, e due quadretti di Mosaico opere pregevolissime, che il Proposto Gori congetturò indicassero le principali feste dell’anno.