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parte prima | 23 |
cappuccio, di poi l’Araldo con veste intera più corta di loro, di poi dodici Mazzieri cou le loro mazze d’argento vestiti di rosso; dopo venivano i giudici di Ruota con veste lunga di color nero.
Secondo quel che dice il Villani e il Monaldi sembra che dietro la Signoria andassero anche i Magistrati e i Consoli e Capitani delle Arti con il loro Gronfalone.
Con tutto questo corteggio la Signoria si recava al Tempio di S. Giovanni, e quindi con lo stesso apparato se ne ritornava in Palazzo.
Nelle ore pomeridiane poi aveva luogo la Corsa dei Cavalli sciolti alla quale interveniva tutto il popolo. Il Palio che si dava in premio al vincitore si portava sopra una carretta a 4 ruote adorna di quattro leoni su i quattro lati. La carretta era tirata da 2 cavalli coperti con lo stemma del Comune; ed il Palio che vi era sopra era di velluto Cremisi. Nel 1358, gli fu aggiunto un nastro d’oro con l’arme del popolo e del Comune, ricamata in seta; nel 1390, fu ornato con ermellini intorno, e chi lo vinceva offriva in antico fiorini cinque alla chiesa di San Griovanni. Tommaso Forti dice che in antico la Corsa era dal Ponte alle Mosse fuori della Porta al Prato, e per Borgo Ognissanti, la Vigna e Mercato vecchio fino alla porta alla Croce; questa Corsa poi fu ridotta dalla porta al Prato alla porta alla Croce.
La Signoria andava a veder correre il palio in una casa antica in Borgo Ognissanti che fu dei Lensi, poi dei Buini famiglia estinta; quindi dei Quaratesi, ed è il Palazzo ove oggi è la Locanda di Russia, e talvolta ancora nel palazzo Alessandri presso S. Piero.
La più antica memoria dell’uso di correre il palio risale al 1288, quando i fiorentini lo corsero sotto Arezzo guer-