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parte prima 17

cosa trionfale, magnifica e maravigliosa. Sono intorno alla Piazza cento torri che paiono d’oro portate quali con carrette, e quali con portatoi che si chiamano ceri fatti di legname, di carta e di cera con oro, e con colori e figure rilevate e dentro vi stanno uomini che fanno volgere di continuo e girare intorno quelle figure, quivi sono uomini a cavallo armeggiando, e quali sono pedoni con lance, e quali con palvesi correndo e quali sono donzelle che danzano a rigoletto. Appresso e intorno alla ringhiera vi ha cento pali o più nelle loro aste appiccati in anelli di ferro; e i primi sono quelli delle maggiori Città che danno tributo al Comune, come quello di Pisa, Arezzo, Pistoia, Volterra, Cortona, Lucignano e Castiglione Aretino, e di certi signori di Poppi e di Piombino che sono raccomandati dal Comune, e sono di velluto doppi foderati quale di raso, quale di drappo di seta; gli altri tutti sono di velluto o altri drappi listrati di seta, che pare una maravigliosa cosa a vedere. La prima offerta che si fa la mattina sono i capitani della parte Guelfa con tutti i cavalieri essendovi ancora signori, ambasciatori e cavalieri forestieri che vanno con loro con gran numero dei più onorevoli cittadini di Firenze; e col Gonfalone della parte Guelfa innanzi portato da uno dei loro donzelli sopra un grosso palafreno vestito di sopravveste di drappo, e il cavallo coperto fino a terra di drappo bianco col segno della parte Guelfa. Poi seguono i detti palii, ciascheduno di essi è portato da un cavallo, e gran parte l’uomo e il cavallo sono coperti di seta, e vanno per ordine come sono chiamati l’uno dietro l’altro ad offrire i detti palii alla chiesa di San Giovanni, e questi palii sono i tributi delle terre acquistate dai Fiorentini.