Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
parte prima | 9 |
Giovan Battista Niccolini nella vita di questo architetto bene a ragione dice che « non può guardarsi questa Loggià senza sentirsi sublimare, e muovere a meraviglia per la magnanima audacia di quella mente che la ideò e di quel secolo in cui fu inalzata. »
La Piazza della Signoria poi in varii tempi venne ingrandita, non tanto per semplice ornamento, come anche per ragione di sicurezza; come avvenne nel 1342, quando il Duca d'Atene per fortificarsi intorno al Palazzo fece di sfare le case che più a quello si avvicinavano.
§ II
Pochi anni avanti che fosse edificato il Palazzo della Signoria, i Fiorentini dediti al culto del loro protettore avevano dato incarico ad Arnolfo di Lapo di rialzare il ter- reno circostante al Tempio di San Griovanni onde colmare la disuguaglianza, per il che restò totalmente sepolta la scalinata che era intorno a quel Tempio; di più fecero to- gliere tutte le arche e sepolture di marmo, e di pietra, che vi erano intorno, e commisero altresì al detto architetto di ricoprire di marmi le otto facciate esterne; in questi anni pure all'oggetto che le feste riuscissero più solenni, e per maggiore comodità del molto popolo che interveniva fu dato ordine di ingrandire la Piazza, comprando ed atter- rando diverse case degli Strozzi, Adimari e della Tosa, non che uno spedale detto di San Giovanni, come pure nel 1331, gli operai comprarono dal Comune di Firenze una porzione di terreno dalla parte dell'Arcivescovado, nel 1339, Ugolino e fratelli figli di Martellino venderono una loro casa per l'ingrandimento della Piazza; e nel 1389, si de-